venerdì 24 maggio 2013

Il re del Garda


Una fauna ittica rigogliosa nelle acque del lago eppure non tutti ci “sguazzano”

Il Carpione del Garda è a rischio estinzione ed inserito nelle specie con forte vulnerabilità dall’ente internazionale perla conservazione della natura IUNC. L’habitat unico del Garda ha gettato le basi affinché questo pesce appartenente alla categoria dei salmonidi, si stabilisse e riproducesse esclusivamente nelle acque del nostro lago mettendone a rischio la specie, ma, di fatto, rendendo un prodotto unico e pregiato.

La prima legge a protezione del “Re” fu emanata dalla Repubblica di Venezia nel 1464 che con un decreto ducale lo elevava a piatto d’onore nei banchetti ufficiali. A oggi si stanno cercando particolari legislazioni volte alla sua tutela con azioni congiunte tra le tre provincie che amministrano il Garda. Alcune abitudini di pesca sono già cambiate, per esempio dalle reti di profondità usate nei periodi di fregola alla pesca con la tirlindana, ma il numero in costante decrescita obbliga a cercare altre strategie.

A questo punto sono due le visioni sul passato e sul futuro del carpione. Da un lato i pescatori (i più anziani perché tra i giovani c’è ancora chi non ne ha ancora pescato uno) che sono nostalgici di quando l’acqua del lago era meno fredda e di quando dalla gardesana franava del terreno nel lago, formando gli habitat naturali per la riproduzione. L’altra visione, quella dei ricercatori che evidenziano come fattore decisivo per la graduale scomparsa, l’inserimento di specie alloctone che si nutrirebbero delle uova del Carpione e del cibo necessario alla sua proliferazione.

Tra un misto di nostalgia e voglia di conservazione il Carpione del Garda lotta per non lasciare il proprio territorio e continuare a dominare regalmente questo specchio di cielo che alle volte richiama ancora gli dei dell’Olimpo, come fece con Saturno che alimenta la leggenda della nascita di questo pesce d’orato. Ma questa è un’altra storia.


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